(Estratto dal Fitonews sugli olii essenziali )
Di : Lina Suglia
Uomo ed Essenze: un Percorso parallelo, dalla Preistoria alla moderna Aromaterapia
Le essenze hanno accompagnato l’uomo fin dall’inizio della sua evoluzione, quando il “nuovo animale” era quotidianamente intento a porsi in relazione col mondo circostante, riconoscendo la vita e orientandosi in essa inizialmente tramite l’olfatto.
Anche in seguito, nella fase storica dello spodestamento di questo senso a favore della vista, lo sviluppo della complessità sociale e culturale e quello del bagaglio della memoria olfattiva proseguirono parallelamente. Il loro percorso storico si orientò progressivamente verso il trascendente: si impiegarono piante essenzifere in rituali magici e religiosi, per allontanare spiriti maligni e malattie, per ingraziarsi il favore degli dei. In loro onore bruciavano le resine delle Conifere nel Nord Europa, erano offerti l’Incenso, la Mirra, il Lentisco e l’Alloro dal Mar Rosso al Mediterraneo, si donavano cesti di fiori sugli altari dell’Asia e oli profumati su quelli dell’Africa.
In poche Parole
Non meno rilievo assunsero le piante ad OE nel panorama dei sistemi medici delle civiltà antiche: da quella egiziana, cinese, mesopotamica e indiana, all’araba, alla greca e alla romana, fino al medioevo.
Spesso la connessione tra atto terapeutico e rituale religioso fu tanto intrinseca, da lasciare impronte profonde nel linguaggio: come nel termine indo-iraniano atar, che significa soffio divino, ma anche odore ed essenza, o nel greco pneuma, inteso come soffio creatore, respiro della vita, oppure “arie dell’olfazione”.
L’Essenziale Oggi
In epoca recente, la conoscenza degli aromi vegetali si dispiega attraverso un approccio interdisciplinare, che coinvolge diverse branche scientifiche, come la chimica, la farmacologia, l’ecologia. È interessante osservare che da questo poliedrico insieme di acquisizioni moderne emerge un quadro delle essenze sovrapponibile e coerente a quello rappresentato dal linguaggio analogico e simbolico del mondo antico.
Nell’ampia cornice delle possibili applicazioni che ne derivano, si collocano diverse scuole di Aromaterapia, termine che spesso identifica realtà diverse e posizioni differenziate.
Paese che vai….
Mentre negli Stati Uniti e in Giappone gruppi minori di ricerca indagano sugli effetti che le essenze, singole o miscelate, esercitano sul comportamento e sulla risposta ad aggressioni ambientali o endogene, in Europa si distinguono due correnti maggiori, una anglosassone e l’altra francese.
La prima, sviluppatasi dagli studi di Tisserand e Maury, predilige l’applicazione cutanea di OE tramite massaggio e somministrazione percutanea. Tale tecnica evidenzia le modificazioni che lo stimolo olfattivo induce nell’atteggiamento psichico del paziente, che può così essere orientato a una migliore gestione delle proprie risorse e al riequilibrio dell’organismo.
La tendenza francese, invece, opta per le somministrazioni a tutto campo (per inalazione, per via cutanea, orale, rettale, ecc.).
Oui, le Parfume
Questa scuola, che vanta nomi come Valnet e Belaiche, ha percorso inizialmente (anni ’70) la via dell’impiego di OE nelle patologie infettive, ponendo come premessa il concetto di “terreno recettivo”: sostenendo, cioè, che quello che rende un soggetto suscettibile di infezione non sia tanto la virulenza del ceppo microbico responsabile, quanto lo scompenso delle sue condizioni individuali, del suo “terreno”.
Le essenze, in virtù della loro azione antisettica, ripristinano un corretto rapporto tra l’organismo e i microsimbionti che lo popolano; intervengono così indirettamente sui meccanismi di autoregolazione che coordinano il flusso delle informazioni biologiche proprie di ogni individuo, fino al ristabilimento di un nuovo equilibrio.
Ecosistema Uomo
Questa moderna visione ecosistemica trova uno strumento elettivo nelle essenze: con l’Aromatogramma, un esame messo a punto da Girault e paragonabile all’antibiogramma della “classica” microbiologia, è possibile testare numerosi OE e valutarne l’efficacia nei confronti dei microrganismi prelevati direttamente dal paziente, scegliendo di conseguenza quelli più indicati al trattamento di quel soggetto (e NON di quel batterio).
Successive ricerche cliniche di Duraffourd e Lapraz hanno inquadrato l’azione delle essenze, evidenziandone l’attività neuroendocrina ed immunitaria.
Un Terno al Lotto
Nei decenni successivi si sono aggiunte le esperienze di Franchomme e Pénoel, che hanno introdotto il concetto di “ternario aromatico”, in cui ancora si evidenzia la complessità dell’OE come rimedio interattivo con l’organismo su diversi livelli: sul piano biochimico, in base alla struttura molecolare dei suoi componenti; su quello biofisico, per le energie indotte dalle cariche elettriche + e - che appaiono quando l’essenza è dispersa finemente nell’ambiente; e infine, su quello informazionale, per i messaggi a cascata che l’OE attiva nella rete dei sistemi di controllo e nelle popolazioni simbionti che abitano l’uomo, un pianeta in rapida e costante trasformazione.