La nutrizione è la prima delle funzioni che appare nella scala degli esseri viventi e l’unica che garantisce la riproduzione (o nutrizione della specie) che è, come sappiamo, conseguenza immediata della prima. La nutrizione perciò consiste nell’attingere gli alimenti dal mezzo esterno trasformandoli assimilarli, convertirli in materia organica propriamente detta ed eliminarne poi i residui non più utilizzabili.
La nutrizione, infatti, è uno dei processi fondamentali ed esclusivi degli organismi viventi il cui studio può essere schematicamente ripartito in quattro fasi interdipendenti ed integrate.
1 – l’ alimentazione: cioè lo studio della produzione, della distribuzione e conservazione dell’associazione e del valore nutrizionale degli alimenti;
2 – la digestione: comprende l’insieme dei fenomeni meccanici e chimici (soprattutto enzimatici), che provocano e separano la parte utilizzabile degli alimenti dalle scorie. Ossia la scissione degli alimenti nei loro singoli componenti molecolari;
3 – l’assorbimento; cioè il passaggio dei costituenti stessi resi idonei dalla digestione ad attraversare la membrana delle cellule che costituiscono la parete del canale digerente ed entrare, per via ematica e linfatica, nell’ambiente interno dell’organismo;
4 – il metabolismo; per il quale le sostanze assunte sono oggetto di attività di sintesi e di scissione da parte del protoplasma vivente tramite processi che ne degradano il livello energetico e la complessità molecolare per essere poi utilizzate come costituenti strutturali, di regolazione e di riserva del protoplasma vivente, fornendo all’organismo materia ed energia necessarie allo svolgimento delle proprio funzioni biologiche.
La nutrizione rappresenta dunque la base di ogni attività interna (chimica, termica, strutturale, ed ha aspetti che toccano, è il caso di dirlo, tutte le funzioni più salienti dell’organizzazione umana perciò, in mancanza di una nutrizione coerente con le sue necessità fisiologiche non può esserci salute, ed è parere comune che una migliore difesa avverso molte patologie consiste essenzialmente da un equilibrato apporto nutrizionale dei vari sostrati organici. Pertanto una alimentazione non coerente alle necessità dei sostrati organici non può essere considerata corretta poiché causa di presenza di scorie inquinanti (tossine endogene).
Quattro sono le tipologie che distinguono le varie forme di alimentazione umana quali la:
1 – eutrofica: quali - quantitativamente idonea al fabbisogno nutrizionale dell’organismo;
2 - distrofica: quantitativamente insufficiente al fabbisogno nutrizionale dell’organismo;
3 – braditrofica: decelerata nei processi digestivo/assimilativi con tendenza all’obesità;
4 – tachitrofica: accelerata nei processi digestivo/assimilativi con tendenza alla magrezza.
La possibilità dell’organismo di trasformare, assorbire ed utilizzare in conformità ai propri fabbisogni materici ed energetici gli alimenti introdotti al suo interno, dipende essenzialmente alla qualità e quantità di questi, dall’efficienza del suo metabolismo e dall’attività di determinate ghiandole endocrine (in particolare della tiroide), del fegato, del pancreas e della secrezione gastrica.
Vi sono altri fattori che contribuiscono ad intensificare o diminuire la capacità digestivo/assimilativa dell’organismo quali: la vita sedentaria poiché aumenta la braditrofia tanto quanto l’esercizio fisico la diminuisce; viceversa l’esercizio fisico aumenta la tachitrofia mente la vita sedentaria la diminuisce, il freddo accelera il metabolismo al pari del calore, ecc.
Per inciso, l’attività fisica rappresenta un valido sussidio per agevolare il metabolismo e non ha possibili sostituti fisiologici in tal senso se sapientemente alternata al riposo. L’attività fisica, infatti, è il più importante fattore coadiuvante il metabolismo, l’espulsione dei residui in scorie per accelerazione circolatoria e contrazione muscolare. L’aria balsamica, grazie all’apporto di ossigeno, è necessaria alla regolarità di una efficiente combustione degli alimenti per cui, un suo insufficiente apporto sminuisce il valore di una alimentazione corretta a vantaggio delle altre. Anche i fattori atmosferici come il freddo ed il caldo, risultano di una certa importanza per un metabolismo fisiologico; il primo per riflesso nervoso, ghiandolare e della contrazione muscolare, il secondo per aumentata attività biochimica e circolatoria.
Ricapitolando: una corretta alimentazione non solo è il risultato dell’apporto di alimenti in linea con le esigenze biologiche dell’organismo, ma è anche dei fattori che contribuiscono al vantaggio alimentare quali i digestivi, gli assimilativi, i metabolici, gli espulsivi dei residui finali.
DEFINIZIONE DÌ ALIMENTO
In termini rigorosi la definizione di alimento non può essere qui espressa tramite una lunga perifrasi atta a comprendere tutte le polimorfe necessità nutrizionali caratteristiche della specie umana. Ovvero, nella sua essenzialità un alimento costituisce “ogni sostanza introdotta per via del canale alimentare che possa venire ossidata fornendo all’organismo calore, lavoro o altre forme energetiche”; in altri termini “di provvedere l’organismo di materiali necessari all’accrescimento corporeo e alla riparazione del danno provocato dal continuo logorio dei sostrati organici.
Tale definizione comprende diverse classi si sostanze quali i protidi, i lipidi, i glucidi che assicurano in vario modo il fabbisogno calorico, energetico e plastico; le vitamine, numerosi minerali come regolatori dei processi del metabolismo e dell’omeostasi corporea e, conseguentemente, dello stato eucrasico interno. Infine l’acqua sia come sostanza plastica per eccellenza, sia come veicolo obbligatorio per ogni movimento vitale di regolazione fisiologica
La classificazione degli alimenti plastici quali le proteine ed energetici quali i glicidi e i lipidi, non risulta abbastanza esaustiva: in realtà glucidi e lipidi sono anch’essi da considerare come plastici, ove si consideri la componente chimica della cellula nella quale sono rappresentati tutti i principi nutrizionali; per contro le sostanze proteiche, nel loro turnover, sono anch’esse ossidate e quindi fonte di energia. Alcuni alimenti, ad esempio l’acqua e i monosaccaridi, non subiscono il processo digestivo essendo direttamente assimilati dalla mucosa gastrica.
Ai prodotti in elenco viene data anche la definizione di alimenti complessi, mentre alle sostanze cui danno origine dopo la digestione, viene data la definizione di alimenti semplici o principi nutritivi o nutrienti.
Concludendo c’è da aggiungere che nessun alimento di per sé fornisce tutti i principi nutrizionali di cui l’organismo abbisogna per le proprie funzioni vitali: nessuno di essi, nella significazione sopra descritta, è completo. Resta perciò ancora di attualità, anche se non recente, la definizione di alimento di Randoin e Simmonet (1927) che cita “un alimento è una sostanza in generale naturale che necessia ai fabbisogni dell’organismo.