(AD) AVERNE FIN SOPRA I CAPELLI DEI CAPELLI!

di Bartolomeo Scalzi-Erborista

Parte Prima: com’è fatto il Capello

A parlare di Capelli e di come mantenerli sani, foRti e… foLti si rischia di parlare di fuffa, di nulla.

Mai che ci sia un punto fermo, qualche cosa di assodato altrimenti non vi trovereste ogni due / tre anni una “novità” pubblicitaria, un rimedio miracoloso, che tale, alla prova dei fatti, non è.

E allora cominciamo dapprima a spiegare cos’è un capello, come cresce, come cade normalmente e come cade quando cade troppo in fretta.

Per parlare di C prima bisogna parlare di Epidermide e della sua struttura.
Meglio farlo con un disegno:


Quello che vedete è l’epidermide normale con i suoi strati.

L’Epidermide non ha vasi sanguigni, riceve ossigeno e nutrimento dagli strati sottostanti, il Derma. Lo strato più importante è quello germinativo in basso: è l’unico dove le cellule si riproducono, Ogni volta che si riproducono, quella più in basso spinge verso l’alto quella superiore e questa man mano sarà sempre più spinta verso l’alto fino a quando le mancherà il nutrimento ottenuto dal derma.

Questo porterà quelle cellule troppo lontane dal nutrimento a degenerare: diventeranno dure e “cornee” e alla fine, morendo,creeranno lo strato corneo.
Quello che realmente ci difende dagli agenti aggressivi: un vestito per la Pelle.

A noi interessa lo strato basale perché il C così come peli e unghie sono creati da una modificazione di questo strato.

Nella immagine che vedete c’è tutto quello che c’è da sapere sulla struttura di un C e come esso nasce: alla base di tutto c’è un avvallamento dell’orizzonte dell’epidermide un foro, meglio: un SACCO molto profondo rispetto allo spessore dell’epidermide e che in questa maniera affonda nella zona più vascolarizzata e innervata del derma. Tenete a mente questo particolare perché non è di poco conto: infatti la papilla pilifera ha molto bisogno di ossigeno e altri nutrienti per potersi riprodurre e deve avere, quindi, molto vicino i vasi sanguigni per ottenere tutto ciò.

Verso la superficie dell’alveo del C si apre una nuova formazione: la ghiandola sebacea ovverosia quella ghiandola che secerne il grasso necessario alla protezione del C e dell’epidermide.

Ora guardate in basso: lo strato germinativo si sta riproducendo in maniera puntiforme e molto virulenta: LA PAPILLA PILIFERA, appunto. Man mano che le cellule vengono spinte verso l’alto e si allontanano dal torrente sanguigno, cominciano a non avere più sufficiente nutrimento e quindi cominciano a corneificarsi: in altre parole diventano fibrose e resistenti e si appiattiscono molto fino ad assumere la forma di una squama. Ed ecco che Il C che sta prendendo forma: squama su squama, il C cresce impilato in colonna fino a uscire fuori dell’orizzonte dell’epidermide e spuntare. Crescerà per un periodo che puo’ andare dai due ai sei anni a seconda di vari fattori: uno dei principali e naturalmente l’appartenenza al sesso femminile.

Ecco perché le donne possono sfoggiare, solitamente, una chioma molto più lunga e molto più folta.

Non si tratta di un problema culturale si tratta proprio del fatto che le donne hanno un C che cresce molto molto di più e quindi visto che costava tempo e danaro, anticamente, poterlo tagliare (anche oggi, se è per questo…) ovviamente si è fatto di un problema un vantaggio e uno sfoggio di beltà.

ALLA PROX PUNTATA: LE TRE (QUATTRO…) FASI DEL CAPELLO.

PERCHẺ Ẻ COSÌ RARO IL TUMORE DELLA PAPILLA PILIFERA? (E PER FORTUNA…)

Fonte: Bartolomeo Scalzi –

Oligoelementi e Oligoterapia ( terza parte)

Di Elena Radici terza parte:
8- CARATTERISTICHE DELLE DIATESI
L’oligoterapeuta che si trova di fronte un soggetto portatore di una determinata malattia, innanzitutto, individua la diatesi di appartenenza per cercare di correggere il terreno malato,non tanto per curare i sintomi, quanto per agire sulla causa della malattia stessa.
Di seguito verrano evidenziate le caratteristiche salienti delle 4 diatesi e verranno indicati gli oligoelementi diatesici.

DIATESI 1 o ALLERGICA
Caratteristiche intellettuali e psicologiche:
energico, volitivo, impetuoso, passionale, facile all’esaltazione, ottimista, fiducioso di sé, nervoso, irritabile, irascibile, amante delle novità, bisognoso di attività, spirito di iniziativa, spirito aperto, costante nei sentimenti, memoria selettiva.
Comportamento fisico:
astenia mattutina, stanchezza che scompare durante l’attività, iperattivo di sera.
Sonno irregolare.
Predisposizione alle malattie:
emicranie periodiche, allergia agli agenti esterni, rinite allergica, algie, disturbi digestivi e intestinali (nervosi), gotta, emorroidi, mestruazioni ravvicinate, abbondanti e spesso dolorose.
Oligoelemento diatesico: Manganese

DIATESI 2 o IPOSTENICA
Caratteristiche intellettuali e psicologiche:
calmo, ponderato, equilibrato, indifferente, non passionale, memoria scarsa, metodico, con self-control, economizza gli sforzi.
Comportamento fisico:
stanchezza allo sforzo, stanchezza di sera, bisogno di riposo e di vacanza.
Sonno abbastanza buono.
Predisposizione alle malattie:
fragilità delle vie respiratorie, infezioni, infiammazioni, reazioni linfatiche e digestive, ipomenorrea, allergia per auto-intossicazione, artrosi, cefalea, diabete, obesità, cellulite, lassità dei legamenti, artrite, disturbi di escrezione.
Oligoelemento diatesico: Manganese-Rame

DIATESI 3 o DISTONICA
Caratteristiche intellettuali e psicologiche:
ansioso, nervoso, emotivo, malinconico, piccole crisi depressive, cattiva memoria, cattiva concentrazione, invecchiamento generale e organico precoce.
Comportamento fisico:
stanchezza progressiva nel corso della giornata, più pronunciata a fine pomeriggio con stanchezza alle membra inferiori.
Sonno mediocre, risvegli durante la notte.
Predisposizione alle malattie:
disturbi neurovegetativi, circolatori e cardiovascolari, ipertensione, ulcera, gastralgie, spasmi, coliche, difficoltà di escrezione, calcoli, couperose, gambe pesanti, artrosi, cefalea, disturbi psichici, obesità.
Oligoelemento diatesico: Manganese-Cobalto

DIATESI 4 o ANERGICA
Caratteristiche intellettuali e psicologiche:
mancanza di vitalità, depressione, obnubilazione, indeciso, volubile, disincantato, mancanza di memoria, mancanza di concentrazione, grande rilassatezza, disgusto per la vita.
Comportamento fisico:
stanchezza continuata, scarsa o nessuna autodifesa fisica e morale, lassitudine generale.
Sonno: insonnia, incubi notturni, angoscia.
Predisposizione alle malattie:
scoliosi, febbre, reumatismo grave, poliartrite, blocco linfatico, infezioni acute e recidivanti, degenerazioni tissutali, senilità globale, cachessia (indebolimento organico con dimagrimento).
Oligoelemento diatesico: Rame-Oro-Argento

9- LA SINDROME DI DISADATTAMENTO
La Sindrome di Disadattamento rappresenta la difficoltà, da parte di alcune ghiandole endocrine, di adattarsi agli stimoli lanciati dall’ipofisi. Può ritrovarsi a carico di uno qualsiasi dei 4 terreni organici e può verificarsi in particolare a carico dell’asse ipofiso-genitale e di quello ipofiso-pancreatico.
ASSE IPOFISO-GENITALE (ghiandole genitali)
I sintomi sono:
– ritardi di sviluppo
– impotenze sessuali di tipo funzionale
– disfunzioni dell’apparato genitale femminile (disordini mestruali, sindromi paramenopausiche…)
La terapia catalitica di questa Sindrome Disadattiva Ipofiso-Genitale si attua con l’associazione Zinco-Rame, grande regolatrice di questa sfera endocrina, che va comunque sempre associata agli elementi diatesici specifici del soggetto.
ASSE IPOFISO-PANCREATICO
I sintomi, dovuti ad un turbamento del tasso glicemico, sono:
– “fame da lupi” pre-prandiale
– sonnolenza post-prandiale
– senso di vacuità intellettuale
– sudorazione improvvisa
– “coup de pompe”, termine francese che definisce uno stato di “spompamento” improvviso e molto accentuato
– facile variabilità d’umore
Per questa Sindrome Disadattiva si impiega l’associazione catalitica Zinco-Nichel-Cobalto, sempre associata agli elementi diatesici specifici del soggetto.
L’associazione Zinco-Nichel-Cobalto si è rivelata utile nelle iperglicemie moderate, cioè quelle ancora sensibili ai trattamenti dietologici, mentre nel diabete conclamato i risultati sono scarsi e gli oligoelementi al massimo possono tentare di coadiuvare il trattamento insulinico.

10- OLIGOELEMENTI DIATESICI
Quando si attua una terapia catalitica con elementi diatesici, correggendo una specifica carenza, si avrà, come effetto globale, l’eliminazione di un determinato episodio morboso, ma anche un impatto positivo su tutti gli altri aspetti specifici del terreno.
MANGANESE (Mn)
Con questo elemento diatesico avremo, nel caso della diatesi 1, non soltanto la scomparsa, ad esempio, della sintomatologia ALLERGICA, ma una attenuazione dei vari “fenomeni iperergici”, caratteristici di questi soggetti, nella sfera intellettuale, psicologica e fisica. (Vedi Diatesi 1)
MANGANESE-RAME (Mn-Cu)
Nel caso della diatesi 2, dove il problema di base è quello di una GENERALE SCARSITA’ DI DIFESE ORGANICHE E DI RESISTENZA, con l’associazione diatesica Mn-Cu si ottiene un significativo sviluppo delle autodifese, rinforzando globalmente il terreno del soggetto che diviene più resistente sia nei confronti delle aggressioni microbiche e virali (specie a carico dell’apparato respiratorio e otorinolaringoiatra), sia della fatica fisica in generale. (Vedi Diatesi 2)
MANGANESE-COBALTO (Mn-Co)
Nella diatesi 3 l’individuo è in fase Distonica e l’associazione catalitica Mn-Co unisce l’azione modulatrice del Manganese alla spiccata azione anti-Distonica del Cobalto.
Questa diatesi, tipica delle persone di mezza età, ma purtroppo presente anche in età inferiori, si potrebbe definire la diatesi dell’ANSIA.
Se non la si blocca tempestivamente, si rischia di aggravare in modo irreversibile lo stato Distonico, sfociando spesso in quello Anergico.
L’associazione Mn-Co rappresenta un energico ed efficacissimo rimedio oligoterapico che ottiene successi spesso eclatanti quanto più tempestivamente viene assunto dai soggetti in fase Distonica e quanto più lo si impiega con costanza per lunghi cicli. (Vedi Diatesi 3)
RAME-ORO-ARGENTO (Cu-Au-Ag)
Nella diatesi 4, il quadro Anergico impone un intervento radicale per stimolare un terreno molto defedato, dove la AUTODIFESE FISICHE, INTELLETTUALI E PSICHICHE SONO GRAVEMENTE COMPROMESSE.
Questa associazione ha un’azione terapeutica validissima nello stimolare la reattività del terreno anergico. Proprio nel campo delle Anergie Giovanili si ottengono risultati spesso eclatanti e decisamente molto più rapidi rispetto agli interventi catalitici in altri tipi di situazioni. (Vedi Diatesi 4)

Bibliografia:
Alfredo Torti “Il presente terapeutico degli oligoelementi”, Giuseppe Maria Ricchiuto Editore
M. Deville, F. Deville “Gli Oligoelementi” Edizioni Mediterranee