Archivi categoria: Medicina

Erboristi Mediterranei firma il protocollo d’ intesa con UNIPOSMS

La firma che sancisce il Protocollo d’intesa tra Erboristi Mediterranei e UNIPOSMS “Università popolare nuova Scuola Medica Salernitana” iscritta al Reg. Nazionale Ricerche del MIUR cod. 61589KCW è stata depositata a Salerno, in data 17 giugno 2016 presso l’ Istituto “S. CATERINA DA SIENA – AMENDOLA” dalla D.ssa Carmela Patania ( Vicepresidente di Erboristi Mediterranei) in presenza del Presidente UNIPOSMS Prof. Pio Vicinanza, del Preside ad Cathedram Prof. Carlo Montinaro e del Prof. Carlo Morelli.

La sinergia è mirata a diffondere e valorizzare la cultura e la tradizione della illustre Schola Salernitana. Nel 1231 l’ autorità della scuola veniva sancita dall’ Imperatore Federico II di Svevia, ” Stupor Mundi “, protettore delle arti e grande rinnovatore, uomo di ingegno e mente aperta.

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” L’ evento rappresenta anche uno dei rarissimi riconoscimenti di fatto ed in parte di diritto da parte di un organo dello Stato verso un’ Associazione di privati cittadini” Dott. Luigi Giannelli -Erboristi Mediterranei.

E’ solo l’inizio di un lungo cammino e di condivisione del sapere antico.

Erboristi Mediterranei ringrazia:
Prof. Pio Vicinanza
Prof. Carlo Montinaro
Prof. Carlo Morelli

Dott.ssa Eva Avossa: ViceSindaco di Salerno, Assessore alla Pubblica Istruzione ed Edilizia scolastica
Prof.ssa Anna Rita Carrafiello: Dirigente Scolastico Istituto “S. CATERINA DA SIENA – AMENDOLA” Salerno
Dr. Luigi Frezza: Segretario UNIPOSMS
e tutti coloro che hanno reso indimenticabile questo momento storico dell’ Erboristeria Tradizionale e che hanno creduto sin dal primo momento ad Erboristi Mediterranei.

Grazie

D.ssa Carmela Patania

#chiedi_scusa_agli_erboristi

Giovedì 28 aprile, nella trasmissione di Rete 4, Forum, la conduttrice, la giornalista Barbara Palombelli introduce la puntata che verte su un problema di tossicodipendenze.
Rilascia, però, una frase infelice…
Noi Erboristi, siamo sicuri che il suo non sia un suo attacco contro di Noi Erboristi, ma che sia frutto di vecchi PREGIUDIZI.
Purtroppo, l’attacco nei nostri confronti non è isolato.
Guardate Voi stessi cosa abbiamo da dire in proposito Noi Erboristi.
Buon divertimento!
Se vi piace, condividete con l’hashtag:
#chiedi_scusa_agli_erboristi

 

Bartolomeo Antonio Scalzi

 

https://www.youtube.com/watch?v=Ep-k0qg5i9Y&feature=youtu.be

LA MEDICINA TRADIZIONALE EUROPEA UNA TERAPIA SULLE ORME DI IPPOCRATE E GALENO

LA MEDICINA TRADIZIONALE EUROPEA

UNA TERAPIA SULLE ORME DI IPPOCRATE E GALENO

dr. Grazioli Ruggero medico e fitoterapeuta tradizionale

Domenica 13 marzo dalle 9,30 alle 17,30 a Gallarate (VA)

sede: ACCADEMIA SOL – SCUOLA DI NATUROPATIA Via dei Tigli, 28   Gallarate (VARESE)

Telefono: +39 03311771133 oppure Cell.: +39 3939183849    E-mail: info@accademiasol.it

 

Un modo per conoscere meglio la Medicina che si rifà ai quattro costituenti fondamentali: Fuoco, Terra, Acqua e Aria, assieme alle quattro qualità della materia: Caldo, freddo, secco e umido. Le sue modalità diagnostiche sono basate sulla fisiognomica, sull’analisi del polso e sui quattro temperamenti ippocratici. Si vedranno i diversi modi di reagire alle aggressioni patologiche e di produrre squilibri chiamati discrasie che altera il decorso degli umori. La salute si ottiene ripristinando l’equilibrio con una dieta opportuna, un adeguato stile di vita e con piante idonee. Così si riporta al suo vero significato l’assioma ippocratico “che il cibo sia la tua medicina”, associato a regole di sana gestione della vita e a piante scelte tra quelle aventi qualità complementare alla patologia della persona.

In questo modo si realizza una medicina semplice, pratica con una coerenza razionale nelle varie situazioni patologiche e una sua validità con riscontri secondo la Medicina attualmente diffusa.

 

Prezzo speciale (come gli iscritti Accademia) per gli associati agli Erboristi Mediterranei

L’impotenza maschile, un approccio olistico( di A.Pagnoni )

La Disfunzione Erettile è una persistente o occasionale incapacità di raggiungere o mantenere l’erezione per un tempo sufficiente a terminare il rapporto sessuale.
Perché si possa parlare di impotenza o disfunzione erettile, l’anomalia deve causare notevole disagio o difficoltà interpersonali e non deve essere attribuibile esclusivamente agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (farmaci inclusi) o di problemi medici generali.

Ci sono diversi tipi di disfunzione dell’erezione (impotenza sessuale):
Alcuni soggetti manifestano l’incapacità di avere l’erezione fin dall’inizio dell’esperienza sessuale.
Altri hanno un’adeguata erezione e poi perdono la tumescenza tentando la penetrazione.
Altri ancora hanno un’erezione sufficientemente valida per la penetrazione, ma perdono la tumescenza prima o durante le successive spinte.

Alcuni uomini che soffrono di disfunzione erettile (impotenza sessuale) possono riuscire ad avere l’erezione solo durante la masturbazione o al risveglio. Anche le erezioni masturbatorie possono venire meno, ma ciò è raro.

Le difficoltà di erezione dell’impotenza sono spesso associate ad ansia sessuale, timore di fallimento, preoccupazioni sulla prestazione sessuale e ad una ridotta sensazione soggettiva di eccitazione sessuale e di piacere.

I problemi di impotenza sessuale o disfunzione erettile possono compromettere le relazioni coniugali o sessuali in atto e possono essere la causa di matrimoni non consumati e di sterilità.
I disturbi dell’erezione sono molto frequenti; si parla di un 10% circa di diffusione nella popolazione generale, che può salire fino ad oltre il 50% con l’aumentare dell’età (70 anni).
Le cause di impotenza sono molteplici e comprendono fattori organici, in particolare problemi vascolari (di circolazione) e neurologici, e fattori psicologici, in particolare l’ansia da prestazione.
Ansia da Prestazione
L’ansia, in quanto meccanismo fisiologico e positivo di attivazione, permette di rendere al meglio in tutte quelle situazioni che richiedono maggiore concentrazione e impegno: essa è utile al raggiungimento di un obiettivo, ma se gestita nella maniera sbagliata, può attivare un meccanismo di auto sabotaggio che non permette di affrontare in modo adeguato i compiti assegnati o di raggiungere gli standard prefissati.

Ciò che differenzia in generale l’ansia da prestazione da altre forme di ansia è l’importanza che viene attribuita da chi ne soffre al contesto ambientale e, ancor di più, al concetto di prestazione.
Il risultato di una prova è esclusivamente percepito in relazione al giudizio dell’altro, che per la persona con ansia da prestazione deve essere necessariamente e completamente positivo, tanto che un minimo allontanamento da questo ideale di perfezione viene percepito in modo eccessivamente negativo. Molte idee irrazionali possono alimentare questo modello, che possono essere riassunte nella massima: “se non raggiungo la perfezione, non avrò successo e per questo sarò rifiutato dagli altri”. Questa visione così rigida coinvolge tutta la persona, perciò basta un solo errore per far precipitare l’autostima e generare, di conseguenza, un profondo malessere.

Nel vivere certe esperienze, la persona che soffre di ansia da prestazione si aspetta il fallimento, in qualche modo lo prevede: è ovvio che, con tale premessa, i comportamenti non possano essere vissuti in modo naturale e piacevole ma risulteranno, anche per lo stesso individuo, inadeguati e innaturali. L’attenzione non viene più posta sull’effetto dei propri comportamenti, ma sulle modalità dell’agire; il “come” prevale sul “cosa”, e la “riuscita” dell’azione sul “gusto” di portarla avanti.
Le emozioni, i comportamenti e le convinzioni che ne seguono vanno automaticamente tutti nella direzione dell’insuccesso e le probabilità che esso si verifichi sono oggettivamente molto alte, il che conferma le convinzioni errate di partenza dell’individuo, andando a innescare un circolo vizioso difficile da interrompere, in cui l’ansia da prestazione cresce sempre di più, le aspettative della persona aumentano, rendendola ancora più esigente e sensibile a ogni più piccolo segnale di insuccesso.
Le situazioni sociali in cui compare l’ansia da prestazione sono molteplici e possono racchiudere diversi ambiti della nostra vita: scolastico, sportivo, lavorativo, sessuale e relazionale.
L’ansia da prestazione scolastica, lavorativa e sportiva può compromettere seriamente il rendimento finale fino a danneggiare, in alcuni casi, i progetti di vita dell’individuo.
In ambito relazionale l’eccessiva tendenza a cercare di far sempre bella figura davanti agli altri, per essere accettati e riconosciuti, può nascondere il timore di non essere all’altezza delle situazioni e da questo dipende la propria autostima: tanto più è importante il riconoscimento sociale, tanto più il non ottenerlo o il non percepirlo genera malessere, e come conseguenza, un possibile ritiro sociale finalizzato a evitare il fallimento.

In tutti questi casi, se non trattata adeguatamente, l’ansia da prestazione può dare origine a patologie più gravi come ansia generalizzata, attacchi di panico, fobia sociale.

L’ansia da prestazione in ambito sessuale colpisce sia uomini che donne, che attribuiscono alla prestazione una forte valenza, il desiderio di essere sempre all’altezza e la paura di deludere l’altro; questi atteggiamenti impediscono di vivere con serenità l’esperienza sessuale, portando come possibile conseguenza un calo del desiderio o una difficoltà nell’ottenere o mantenere l’erezione (nell’uomo) e nel raggiungere l’orgasmo (nella donna). A causa del significato che attribuiscono al rapporto sessuale, i soggetti colpiti da uno stato d’ansia da prestazione cominciano a vivere la sessualità con crescente timore, senza naturalezza, tanto che a lungo andare questo stato di tensione può compromettere non solo il rapporto di coppia, ma anche il modo in cui ognuno percepisce l’altro sesso. In certi casi, l’ansia da prestazione sessuale, può sfociare in veri e propri disturbi psicologici quali: difficoltà nell’eccitazione disfunzioni erettili, eiaculazione precoce, anorgasmia, dispareunia, ecc.
Oli Essenziali
Che Odore ha l’amore? Molti scommetterebbero che si tratti dell’odore della pelle della persona amata. Tuttavia a partire dagli anni’60 si è raccolta tutta una serie di prove sull’esistenza di feromoni anche nella specie umana. L’utilizzo di essenze nell’arte dell’amore è però cosa nota fin dall’antichità: il Cantico dei Cantici, della tradizione ebraica, paragona gli ad un giardino paradisiaco “di Nardo e Zafferano, Canna Aromatica e Cannella, di tutti gli alberi di Incenso la Quintessenza di ogni profumo”. Nessuno, tuttavia può sapere quale profumo aiuta l’amore poichè il profumo perfetto è estremamente soggettivo, in quanto il dominio delle emozioni varia da persona a persona, da cultura a cultura, ed anche a seconda delle aspettative che si hanno in quel momento.
A tale scopo Luigi Cristiano ci lascia un esempio di:

Profumo Sensuale all’Estratto di Muschio:

Infusione di Semi di Ambretta 1°: 200ml
Infusione di Muschio 2°: 600ml
Infusione di Gelsomino 2°: 100ml
Infusione di Rosa 2°: 50gr
Infusione di Muschio 1°: 40gr
Infusione di Ambra 1°: 10gr
Infusione di Zibetto 1°: 500ml
Portare a 92° per addizione di acqua distillata di rose.

Vi sono anche diversi oli essenziali che aiutano moltissimo nei problemi di ansia sia generale sia da prestazione nell’atto sessuale, infatti una review sistematica pubblicata nel 2011 da studiosi di Hong Kong su studi condotti tra il 1990 ed il 2010 pone l’aromaterapia come trattamento accessorio nelle sindromi ansiose, infatti sempre secondo tale studio basterebbe utilizzare Oli Essenziali sotto forma di aerosol per calmare le fasi acute delle crisi di ansia. Inoltre il Dott. Leonardo Paoluzzi, medico esperto in aromaterapia ed in Medicina Tradizionale Cinese dopo aver studiato l’utilizzo di Oli Essenziali nei problemi ansiogeni causa di disfuzioni erettili ci ha lasciato una ricetta per un’olio da massaggiare tutti i giorni sulla zona del Ming Men:

Olio essenziale di Zenzero 3ml
Olio essenziale di Cannella 1ml
Olio essenziale di Menta 3 ml
Olio essenziale di Legno del Siam 3ml
Olio di Mandorle dolci 80ml

Olio Essenziale di Basilico
L’Olio essenziale di Basilico coltivato in Europa si presenta come un liquido da incolore a giallo pallido, con un delicato, fresco profumo speziato-dolce con sottotono balsamico ed è ottenuto per distillazione in corrente di vapore della durata di circa 90 minuti, dalle foglie di Ocimum basilicum. Le rese di questo Olio essenziale sono basse (circa lo 0,1%) e ciò spiega perchè esso venga frequentemente adulterato con altri tipi di basilico, i quali tuttavia non pregiudicano l’aspetto aromaterapico di utilizzo.
Paoluzzi pone l’Olio Essenziale di Basilico sotto il dominio della loggia energetica: Acqua, Metallo Yang e ci consiglia questo Olio Essenziale nelle sindromi da vento freddo allo Yang Ming ove grazie al suo sapore piccante può disperdere il vento freddo ed anche l’umidità.
L’Olio Essenziale di Basilico si può utilizzare come supporto nelle astenie sessuali e nelle depressioni prive di problemi fisici evidenti, poichè tende a canalizzare le energie.
Il Basilico è un’olio essenziale che stimola la concentrazione, la precisione ed è in grado di “separare il puro dell’impuro” quindi svolge un’azione sul cuore aiutando a concentrare le energie nell’atto sessuale. L’olio essenziale di Basilico risulta utile per coloro i quali perdono interesse durante l’atto poiché si trovano distratti da altro poichè promuove la chiarezza mentale ed elimina la confusione.
Olio Essenziale di Bergamotto
L’Olio Essenziale di Bergamotto si presenta come un liquido chiaro giallo verdognolo con sottotono fresco, fruttato dolce, vagamente balsamico speziato che, invecchiando assume una colorazione marroncina-olivastra. L’Olio Essenziale di Bergamotto è ottenuto per pelatura della parte esterna dei frutti della pianta, la pelatura può essere fatta a secco per una resa qualitativamente migliore oppure con macchine funzionanti ad acqua allo scopo di ottenere maggiori quantità di prodotto. L’Olio Essenziale di Bergamotto di origine calabrese trova largo impiego in alta profumeria, soprattutto nella preparazione delle Acque di Colonia per la sua notevole freschezza, in Erboristeria, invece, non è raro trovare degli Oli Essenziali di Bergamotto provenienti dalla Guinea o dal Marocco che, seppure discreti dal punto di vista Aromaterapico perdono parte del loro patrimonio profumieristico.
Il massaggio con Olio Essenziale di Bergamotto e Lavanda è di aiuto nelle depressioni frequenti e nelle crisi di panico come dimostrato da uno studio condotto in Thailandia su 40 volontari che sono stati monitorati su parametri oggettivi prima, durante e dopo il massaggio e su parametri soggettivi dopo lo stesso.
Una Review molto recente (2015) condotta dall’Università di Messina mostra che il Bergamotto sarebbe utile sia in aerosol durante le crisi di ansia sia come massaggio riequilibrante (nella review viene citato uno studio su cavie in cui l’Olio Essenziale di Bergamotto avrebbe effetti statisticamente non dissimili dal Diazepam), inoltre la profumazione del bergamotto si amalgama bene con numerose altre essenze che sommano le loro potenzialità
L’Olio Essenziale di Bergamotto è considerato un ottimo riequilibrante emozionale e di recupero della fiducia in sé stessi, allontana gli incubi ed elimina i blocchi ripristinando il rapporto con gli altri, pertanto nel talamo è indicato in quelle sindromi da Ansia da Prestazione e nelle astenie dovute a rapporti viziati con la partner.

Olio Essenziale di Cannella (corteccia)
L’Olio Essenziale di Corteccia di Cannella si presenta come un liquido da giallo chiaro a giallo scuro con odore dolce, speziato-caldo, secco e tenace. L’Olio Essenziale di Corteccia di Cannella migliore proviene dalle Cultivar coltivate nel sud dello Sri Lanka e distillate ad acqua in Europa o negli Stati Uniti poichè queste corteccie vengono sottoposte a controlli più severi rispetto al prodotto distillato nei paesi di Origine. In commercio, tuttavia si trova sia l’Olio Essenziale di Cannella Foglie (che ha un utilizzo aromaterapico del tutto diverso) sia l’Olio Essenziale di Cannella Corteccia proveniente dalle Seychelles o dal Madagascar la cui qualità, pur non influendo nel campo aromaterapico, è certamente inferiore.
Leonardo Paoluzzi pone questo Olio Essenziale sotto il dominio della loggia Metallo che ne fa un rimedio utile nei casi di astenia e di stanchezza, infatti egli definisce l’Olio Essenziale di Cannella come un’olio caldo e suadente che crea atmosfere afrodisiache, avvolgenti e coinvolgenti togliendo il senso di isolamento.
Nel talamo, l’Olio Essenziale di Cannella è pertanto indicato in quelle astenie da stanchezza cronica o da mancanza di libido poichè funge da stimolante sia per le ghiandole surrenali, sia per l’intero apparato genitale maschile.
Olio Essenziale di Lavanda Vera
L’Olio Essenziale di Lavanda vera è ottenuto tramite distillazione in corrente di vapore a partire dalle cime fiorite della Lavanda vera, esso si presenta come un liquido da incolore a giallognolo con un dolce profumo erbaceo-floreale e sottotono balsamico legnoso; il sottotono tuttavia può diventare predominante in determinate coltivazioni di Lavanda (soprattutto Sud Italia, Croazia ed Ungheria) che danno Oli Essenziali che possono avere altre virtù aromaterapiche. L’Olio Essenziale di Lavanda vera di qualità migliore proviene dalla Francia e dalle Alpi Marittime Italiane la cui materia prima viene coltivata in altura e viene distillata in corrente di vapore senza l’utilizzo di sovrapressione, infatti la distillazione della Lavanda sotto pressione porta ad un’estrazione maggiore di Olio Essenziale che tuttavia ha una qualità inferiore, anche se quasi ininfluente dal punto di vista aromaterapico.
L’Olio Essenziale di Lavanda vera è un riequilibrante emozionale infatti tende a riportare alla normalità ogni tipo di emozione fungendo sia da calmante in caso di isteria, sia da tonico nei casi di depressione con atassia. L’Olio essenziale di Lavanda è stato testato nell’uso interno da studiosi tedeschi che ne hanno constatato la capacità di calmare i disordini fisici dovuti all’ansia in maniera simile alla Paroxetina (farmaco di scelta nelle crisi di Ansia) di cui limiterebbe anche gli effetti collaterali. Oltre all’utilizzo interno l’Olio Essenziale di Lavanda ha dimostrato la sua efficacia anche per via trasdermica come dimostrato da due studi condotti in Giappone ed in Thailandia.
Leonardo Paoluzzi ci ricorda che l’Olio Essenziale di Lavanda è in grado di calmare lo SHEN e di far superare brillantemente tensioni paure ed insicurezze nel rapporto con l’altro sesso, pertanto è indicato nei problemi di ansia da prestazione e nei problemi di eccessiva timidezza e paura sia del proprio corpo sia di quello della partner.
Olio Essenziale di Rosmarino
L’Olio Essenziale di Rosmarino si presenta come un liquido mobile incolore o giallo chiaro, con profumo erbaceo-mentaceo forte e fresco, con sottotono balsamico-legnoso. L’Olio Essenziale di Rosmarino si ottiene per distillazione dei rametti fioriti freschi (come si fa in Spagna) o secchi (come è uso fare nell’Est Europa). Gli Oli di qualità scadente, provenienti soprattutto dall’Africa australe hanno una predominante nota canforacea. Il Rosmarino è coltivato e distillato in tutto il bacino del mediterraneo, ma le essenze più fini dal punto di vista profumieristico sono quelle di origine tunisina o spagnola.
L’Olio Essenziale di Rosmarino promuove la chiarezza mentale e le funzioni cognitive infondendo capacità di vedere la realtà in maniera oggettiva, senza cadere nelle illusioni; il Paoluzzi pone quest’olio sotto la loggia Legno Yang e ci dice che gli Arabi lo ritenevano in grado di confortare il cervello, la memoria, i sensi interni e di restituire la parola. Più realisticamente l’Olio Essenziale di Rosmarino è in grado di trasmettere fiducia in noi stessi rafforzando il nostro carattere, insegnandoci a guardare lontano e a percepire le sfumature della vita. Nel talamo risulta essere uno stimolante utile nell’impotenza ma soprattutto svolge la sua funzione migliore nei problemi di eiaculazione precoce.
Olio Essenziale di Ylang Ylang
L’Olio Essenziale di Ylang Ylang di qualità extra si presenta come un liquido oleoso giallino non completamente solubile in alcol con profumo intensamente dolce, delicato, balsamico-floreale, vagamente speziato con una nota di testa ricca e cremosa. L’Olio Essenziale di Ylang Ylang si ottiene per distillazione a fuoco diretto a partire dai fiori Cananga odorata, questo olio è originario delle Molucche ove si trova ancora allo stato semi selvatico (pare infattiche le piante totalemnte selvatiche non abbiano odore) ma è diffusamente coltivato in quasi tutte le isole tropicali che si affacciano sull’Oceano Indiano. I fiori di Ylang, sottoposti a distillazione anche per 40 ore, danno tre tipi di oli diversi:
La qualità extra che si ottiene per distillazione breve ed è la più ricercata dai profumieri per le sue note di testa
La 1° Qualità che si distingue per il sottotono più legnoso e meno floreale ma dal punto di vista aromaterapico è utilizzabile.
La 2° Qualità, molto legnosa ed utilizzata nella profumeria di bassa qualità.
La qualità extra dell’Olio Essenziale di questa pianta è particolarmente utile negli stati ansiosi in quanto stimola la recettività nei confronti dei sentimenti e delle richieste altrui, promuove la condivisione di sè senza perdita del potere personale, ciò viene sotanzialmente confermato anche da una review molto recente portata avanti da studiosi malesi la quale citando diversi studi si sofferma sull’utilizzo dell’Olio Essenziale di Ylang Ylang sia in aerosol sia per via trasdermica attraverso il massaggio, inoltre questo olio essenziale, secondo la medesima review avrebbe effetti ottimi sia sulla concentrazione sia su rilassamento.
Leonardo Paoluzzi ci dice che l’Olio Essenziale di Ylang Ylang grazie al suo profumo dolce e suadente, ha indiscutibili proprietà aforodisiache poichè porta fiducia in sè stessi, sviluppa la parte femminile e la sensibilità. Può essere di aiuto nelle depressioni in quanto allontana il dubbio, le insicurezze, i sentimenti bloccati, dissolve le delusioni, le offese e ripristina il desiderio di amare. Nella coppia, pertanto, l’Olio Essenziale di Ylang Ylang è di grande aiuto in tutti i problemi inerenti la sfera sessuale, risultando essere un Olio Essenziale adatto sia ad un lui prigioniero delle proprie ansie e paure, sia ad una lei con problemi di frigidità, inoltre il fatto che quest’olio concentri le energie ne fa un’utile rimedio anche per cloro i quali hanno problemi di astenia.
Bibliografia
http://www.ipsico.it/sintomi-cura/impotenza-disfunzione-erettile/

http://www.ipsico.it/sintomi-cura/ansia-da-prestazione/

Cristiano L.
La Nota Gradevole
(2001) ed. Studio Edizioni pagg. 207.

Paoluzzi L.
Phytos Olea (sull’uso degli Oli Essenziali)
(2008) ed. TMA pagg. 382

Lee YL, Wu Y, Tsang HW, Leung AY, Cheung WM
A systematic review on the anxiolytic effects of aromatherapy in people with anxiety symptoms.
J Altern Complement Med. 2011 Feb;17(2):101-8.

Lawless J.
Enciclopedia degli Oli Essenziali
(1992) ed. Tecniche Nuove pagg. 316.

Fenaroli G.
Sostanze Aromatiche Naturali
(1963) ed. Hoepli pagg. 995.

Nocentini F.
Prontuario di Aromaterapia
(2010) ed. Daigo Press pagg.73.

Hongratanaworakit T
Aroma-therapeutic effects of massage blended essential oils on humans.
Nat Prod Commun. 2011 Aug;6(8):1199-204.

I capolavori del Corpus Hippocraticum

La scoperta della strutturale corrispondenza fra le malattie ,il carattere dell’uomo e l’ambiente nell’opera “Sulle acque ,sui venti e sui luoghi”.
Il trattato Sulle acque ,sui venti e sui luoghi e’ fra i piu’ straordinari del Corpus Hippocraticum .
Due sono le tesi di fondo.
1)La prima costituisce una illustrazione paradigmatica circa l’impostazione stessa del discorso della medicina come scienza ,derivato nella sua struttura razionale dal discorso dei filosofi .L’uomo va visto nel complesso in cui e’ naturalmente inserito ,ossia nel complesso di tutte le coordinate che costituiscono l’ambiente in cui vive :le stagioni,
i loro mutamenti e i loro influssi ,i venti tipici delle singole regioni ,le acque caratteristiche dei luoghi e le loro proprieta’ ,le posizioni dei luoghi ,il tipo di vita degli abitanti .”La piena conoscenza di ciascun singolo caso “dipende,pertanto ,dalla conoscenza dell’insieme di queste coordinate ,il che significa che per capire la parte bisogna capire il tutto cui la parte appartiene .La natura dei luoghi e di cio’ che li caratterizza incide sulla costituzione e sull’aspetto degli uomini ,e, quindi ,sulla salute e sulle malattie .Il medico che vuol curare il malato deve
conoscere queste precise corrispondenze .
2)L’altra tesi (la piu’ interessante )e’ che le istituzioni politiche incidono sullo stato di salute e sulle condizioni
generali degli uomini:”Laddove gli uomini non son signori di se stessi e delle proprie leggi ,ma soggetti a despoti ,non pensano gia’ a come addestrarsi alla guerra ,bensi a come sembrare inetti a combattere “.
La democrazia ,dunque ,tempra il carattere e la salute ,mentre il dispotismo produce effetti opposti .
“Il manifesto della medicina Ippocratica :L’Antica Medicina “
La medicina e’ largamente debitrice alla filosofia ma occorre precisare ulteriormente questo asserto .La medicina ,che e’ sorta nel contesto dello schema generale di razionalita’ instaurato dalla filosofia ,ha tosto dovuto prendere le distanze dalla filosofia medesima per non esserne riassorbita .Infatti la scuola medica italica aveva fatto uso dei
quattro elementi empedoclei (acqua ,aria ,terra,fuoco)per spiegare salute e malattia ,vita e morte ,cadendo in un dogmatismo che dimenticava la concreta esperienza e che Ippocrate ritiene deleterio .L’Antica medicina e’ la denuncia di questo dogmatismo e la rivendicazione alla medicina di uno statuto antidogmatico ,di indipendenza
dalla filosofia di Empedocle .Scrive Ippocrate :”Quanti si sono accinti a parlare o scrivere di medicina ,fondando il loro discorso su un postulato ,il caldo o il freddo o l’umido o il secco o quale altro abbiano scelto ,troppo semplificando la causa originaria delle malattie e della morte degli uomini ,a tutti i casi attribuendo la medesima causa ,perche’ si basano su uno o due postulati ,costoro sono palesemente in errore …”
Ippocrate non nega che che questi fattori entrino nella produzione delle malattie e della salute ,ma vi entrano in modo molto vario ed articolato ,perche’ tutto nella natura e’ mescolato insieme :”Qualcuno potrebbe pero’ dire :”ma chi e’ febbricitante per febbri ardenti e polmoniti e altre violente malattie ,non si libera cosi’ presto dalla febbre ,ne in tal caso vi e’ alternanza del caldo e del freddo “.Ma io ritengo che proprio questa sia prova grandissima ,che non semplicemente per il caldo sono febbricitanti gli uomini ,e che esso non e’ la sola causa dei mali ,ma che la stessa cosa e’ insieme amara e calda ,acida e calda ,salata e calda ,e cosi’ all’infinito ,e reciprocamente fredda con le altre proprieta’ .
La conoscenza medica e’ precisa e rigorosa conoscenza della dieta conveniente ,e della giusta misura della medesima .Questa precisione non puo’ derivare da criteri astratti o ipotetici ,ma solo dalla concreta esperienza ,”dalla sensazione del corpo “.
Il discorso medico non dovra’ ,dunque ,vertere intorno all’essenza dell’uomo in generale ,sulle cause della sua comparsa ,e simili ;ma dovra’ vertere sul che cosa e’ l’uomo come quel concreto essere fisico che ha rapporto con cio’che mangia ,con cio’ che beve ,con il suo specifico regime di vita ,e simili :Io ritengo invero che una scienza in qualche modo certa della natura non possa derivare da nient’altro se non dalla medicina ,e che sara’ possibile acquisirla solo quando la medicina stessa sara’ stata tutta quanta esplorata con metodo corretto .Questo almeno mi sembra necessario che il medico sappia sulla natura e faccia ogni sforzo per sapere ,se vuol adempiere in qualche modo ai suoi doveri ,e cioe’ che cos’e’ l’uomo in rapporto a cio’ che mangia e a cio’ che beve e a tutto il suo regime di vita ,e quali conseguenze a ciascuno da ciascuna cosa derivino .
Ricordiamo ,infine,che Ippocrate codifico’ la “Prognosi” che ,come e’ stato notato,rappresenta nel contesto ippocratico “una sintesi di passato,presente e futuro “:solo nell’arco della visione del passato ,del presente e del futuro del malato ,il medico puo’ progettare la perfetta terapia .

Il pensiero occidentale dalle origini ad oggi -Vol 1 Giovanni Reale -Dario Antiseri ed.la scuola 1996

(AD) AVERNE FIN SOPRA I CAPELLI DEI CAPELLI!

di Bartolomeo Scalzi-Erborista

Parte Prima: com’è fatto il Capello

A parlare di Capelli e di come mantenerli sani, foRti e… foLti si rischia di parlare di fuffa, di nulla.

Mai che ci sia un punto fermo, qualche cosa di assodato altrimenti non vi trovereste ogni due / tre anni una “novità” pubblicitaria, un rimedio miracoloso, che tale, alla prova dei fatti, non è.

E allora cominciamo dapprima a spiegare cos’è un capello, come cresce, come cade normalmente e come cade quando cade troppo in fretta.

Per parlare di C prima bisogna parlare di Epidermide e della sua struttura.
Meglio farlo con un disegno:


Quello che vedete è l’epidermide normale con i suoi strati.

L’Epidermide non ha vasi sanguigni, riceve ossigeno e nutrimento dagli strati sottostanti, il Derma. Lo strato più importante è quello germinativo in basso: è l’unico dove le cellule si riproducono, Ogni volta che si riproducono, quella più in basso spinge verso l’alto quella superiore e questa man mano sarà sempre più spinta verso l’alto fino a quando le mancherà il nutrimento ottenuto dal derma.

Questo porterà quelle cellule troppo lontane dal nutrimento a degenerare: diventeranno dure e “cornee” e alla fine, morendo,creeranno lo strato corneo.
Quello che realmente ci difende dagli agenti aggressivi: un vestito per la Pelle.

A noi interessa lo strato basale perché il C così come peli e unghie sono creati da una modificazione di questo strato.

Nella immagine che vedete c’è tutto quello che c’è da sapere sulla struttura di un C e come esso nasce: alla base di tutto c’è un avvallamento dell’orizzonte dell’epidermide un foro, meglio: un SACCO molto profondo rispetto allo spessore dell’epidermide e che in questa maniera affonda nella zona più vascolarizzata e innervata del derma. Tenete a mente questo particolare perché non è di poco conto: infatti la papilla pilifera ha molto bisogno di ossigeno e altri nutrienti per potersi riprodurre e deve avere, quindi, molto vicino i vasi sanguigni per ottenere tutto ciò.

Verso la superficie dell’alveo del C si apre una nuova formazione: la ghiandola sebacea ovverosia quella ghiandola che secerne il grasso necessario alla protezione del C e dell’epidermide.

Ora guardate in basso: lo strato germinativo si sta riproducendo in maniera puntiforme e molto virulenta: LA PAPILLA PILIFERA, appunto. Man mano che le cellule vengono spinte verso l’alto e si allontanano dal torrente sanguigno, cominciano a non avere più sufficiente nutrimento e quindi cominciano a corneificarsi: in altre parole diventano fibrose e resistenti e si appiattiscono molto fino ad assumere la forma di una squama. Ed ecco che Il C che sta prendendo forma: squama su squama, il C cresce impilato in colonna fino a uscire fuori dell’orizzonte dell’epidermide e spuntare. Crescerà per un periodo che puo’ andare dai due ai sei anni a seconda di vari fattori: uno dei principali e naturalmente l’appartenenza al sesso femminile.

Ecco perché le donne possono sfoggiare, solitamente, una chioma molto più lunga e molto più folta.

Non si tratta di un problema culturale si tratta proprio del fatto che le donne hanno un C che cresce molto molto di più e quindi visto che costava tempo e danaro, anticamente, poterlo tagliare (anche oggi, se è per questo…) ovviamente si è fatto di un problema un vantaggio e uno sfoggio di beltà.

ALLA PROX PUNTATA: LE TRE (QUATTRO…) FASI DEL CAPELLO.

PERCHẺ Ẻ COSÌ RARO IL TUMORE DELLA PAPILLA PILIFERA? (E PER FORTUNA…)

Fonte: Bartolomeo Scalzi –