“L’ Acqua di Melissa una tra le cordiali acque di vita” della D.ssa Carmela Patania

Sin dal primo momento che vidi la boccetta di Acqua di Melissa sullo scaffale, durante il tirocinio, mi son chiesta “ Quale storia intrigante è dissolta in quei pochi ml dato che  riporta in etichetta la dicitura …dei Padri Carmelitani Scalzi”?

Tutto iniziò da questa domanda e capii che ogni preparato erboristico non è solo un prodotto ma è anche un messaggero della propria storia sin dal momento in cui fu formulato sino ai suoi sviluppi ai giorni nostri.

Modificata nei secoli sia la ricetta sia il processo estrattivo per renderla unica di un determinato Convento dei Frati Carmelitani, l’ Acqua di Melissa dei Padri Carmelitani Scalzi è stata un medicamento di pronto intervento considerato alla stregua di panacea contro ogni tipo di malattia… ai giorni nostri diremo “ è di moda “!

Inserita tra le Acque di vita poiché dal punto di vista della tecnica farmaceutica la formulazione dell’ Acqua di Melissa è un alcoolato di melissa composto (prodotto derivante dalla distillazione, dopo macerazione per alcune ore sino a due giorni, nel solvente idroalcolico di piante medicinali fresche) ad oggi è ancora questa la tecnica che si deve usare per cui occorrerebbe accertarsi che la dicitura < acqua > non nasconda un procedimento di semplice soluzione di miscele di olii essenziali in alcool.

“ Durante la preparazione dell’ Acqua di melissa si assiste ad un processo di estrazione nel quale entrano in contatto sin dal primo momento tutte le droghe, quindi interagiscono reciprocamente creando una nuova entità: Estrazione unica. Siamo di fronte ad un processo in cui una nuova esistenza prende vita, in maniera del tutto originale, avente una sua identità ben precisa e finita tale da essere considerata rimedio” Carmelo D’ Amore – ALCH –

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Tutto ha inizio dalla Melissa officinalis L.  pianta mellifera ( Meliphyllon: le sue foglie espandono l’ odore di miele – Dioscoride- ) di antichissima conoscenza e uso da parte dell’ uomo, a riguardo Ildegarda di Bingen scriveva: “  L’ uomo che ne mangia ride volentieri, poiché il suo calore tocca la milza e il suo cuore ne viene rallegrato “ e Avicenna scriveva: “ la melissa dispone la mente e il cuore all’allegria”.

Ma il suo utilizzo non era limitato solo per uso interno, infatti Dioscoride applicava le foglie di Melissa sulle ferite cutanee e Plinio il Vecchio, la raccomandava per arrestare le emorragie.

Quindi questa semplice e umile pianta deteneva già da sola tantissime proprietà grazie al suo fitocomplesso ma i monaci vollero potenziare il suo effetto e ampliarne l’ utilizzo nei vari mali .

La storia intrigata della formulazione dell’ Acqua di Melissa ha solo due punti fermi: l’ origine conventuale della ricetta e i componenti accessori tutti di origine esotica.

Agli inizi ‘600 le farmacie dei monasteri sono molto attive. Le loro preparazioni sono frutti di un’ eredità derivata prima dal mondo arabo e poi dalla cultura medievale ed alchemica rinascimentale. La distillazione non ha segreti e si è in grado di produrre anche in grandi quantità per soddisfare bisogni salutistici di un gran numero di persone che affollano i monasteri.

I primi documenti attestano che l’ Acqua di Melissa sembra venir ideata nella farmacia del convento dei Padri Carmelitani Scalzi in Rue de Vaugirard a Parigi nel 1611 ma sorge un dubbio a riguardo dell’ origine esotica di gran parte dei componenti: scorza di limone, frutti di coriandolo, chiodi di garofano, noce moscata e corteccia di cannella dato che in quel periodo la flotta francese ha più compiti militari che commerciali ed i suoi traffici sono indirizzati specialmente verso le Americhe. Verso l’ Oriente guarda Venezia, e i suoi rapporti di interscambio commerciale della Serenissima.

Oltre ad un documento conservato presso la biblioteca Marciana di Venezia, durante un pranzo un frate carmelitano, si sente male e il Padre Superiore fece subito portare l’ Acqua di Melissa per farlo rinvenire. Se ne deduce che la preparazione era già pronta in convento inoltre ho trovato in un’ operina lieve “ Il caffè di campagna “ composta da Baldassarre Galuppi ( intorno alla metà del ‘700, compositore più completo e di maggiore successo dell’ Italia settentrionale) su libretto di Pietro Chiari, poeta di corte di Francesco III di Modena che recita così “ un po’ d’ acqua di melissa che già sviene il poverino … lo farò resuscitar … oh che gusto da provar “.

Inoltre riporto dall’ Abate Pietro Chiari Bresciano “ tu sei l’ anima mia le mie viscere belle, il mio core il mio fegato , la milza e le budella. Ad un’ occhiata tua che sia tenera e fissa, vo in sugo di viole, vo in acqua di melissa “.

Ma anche il Goldoni la cita nella commedia “Il bugiardo” come «spirito di melissa» poiché viene utilizzata per rianimare, dopo un mancamento, la prota­gonista Rosaura.

Questo vuol dire che il rimedio era di uso comune in particolare per trarre d’impaccio dalla situazione imbarazzante dello svenimento!

Continuando a parlare della formulazione dei Padri Carmelitani Scalzi di Venezia loro utilizzavano sino al 1982 il Dracocephalum moldavicum L. detta << Melissa della moldavia >> o << Melissa turca >> una labiata affine alla melissa ma originaria di una vasta regione detta << altopiano Sarmatico >> poiché il suo profumo era più persistente, infatti si utilizzava in profumeria e liquoreria. Appena la falciata, i monaci subito la distillavano per due volte e poi miscelata agli altri O.E. della formula, questi ultimi in quantità inferiori  rispetto alle altre acque di melissa. Ciò che caratterizza questa acqua di melissa è il colore giallo.

NOTA: E’ da ricordare che i giardinieri italiani nel 1596 la utilizzava per le loro opere floreali grazie al colore dei fiori color azzurro.

Un altro esempio italiano è l’ Acqua di S. Maria della Scala – Che si prepara dai Religiosi Carmelitani Scalzi – dal quale riporto per gentile concessione di Marco Sarandrea le Invenzione e virtù medicinali “ Il pestifero morbo del quale Roma l’ anno 1764 era infestata e che mieteva gran parte dei suoi abitanti, diè impulso ai Farmacisti del Convento a comporre un’ antidoto, che avesse le qualità di preservativo e cura….Essa si compone di varie sostanze corroboranti e carminative scelte nel regno vegetale, molto omogenee perciò all’ economia animale.

Essa rianima le forze vitali ( sincopi, svenimenti, dolori di capo ). Arresta le emorragie di sangue provenienti da debolezza, risana le ferite, calma il dolore dei denti, ottimo dentifricio, sana contusioni, giova per i dolori reumatici e per lo scorbuto. Lo stesso si dica per le morsicature di animali velenosi e per le malattie degli occhi esponendoli all esalazione di questo specifico.

Si usa internamente come disinfettante e preserva da qualsiasi malattia epidemica. E’ di grato profumo per toilette. ( In guardia dalle molteplici imitazioni messe nel commercio da disonesti speculatori ) Chiedere sempre la vera che porta impressa sul flacone: ACQUA DI S. MARIA LA SCALA “.

La formulazione del centro italia è ancora in produzione grazie a Marco Sarandrea che scrive:  “ l’ acqua di melissa veniva prodotta da mio nonno Marco già negli anni ’20 con il nome di “ Acqua spiritosa di Melissa “ ovviamente ispirata nella produzione dal fratello di mio nonno che era un frate cappuccino Padre Paolo da Collepardo, studioso e conoscitore dell’ arte erboristica. Successivamente mio padre Mario riprese a produrla negli anni ’60 ’70  anche perché richiesta da molti monasteri che per carenza di vocazioni non riuscivano più a produrla. Controllando i ricettari di mio padre ho scoperto he non utilizzava una sola ricetta ma molteplici mantenendo invariati circa il 90% degli ingredienti della ricetta classica dei Carmelitani e cambiando a piacimento il resto degli ingredienti quasi a volerla renderla inimitabile. In sostanza penso comunque che la ricetta di riferimento sia quella della farmacia dei Carmelitani della Scala di Roma detta “ acqua di melissa antisterica “, denominazione singolare come se fosse ad uso esclusivo delle donne. Alla domanda “ perché produrla ancora “ poiché è un prodotto erboristico dell’ erboristeria tradizionale europea che va mantenuta e protetta ma soprattutto divulgata perché è efficace “.

Esempi di impiego del prodotto:

  1. antisettico, il contenuto alcolico si aggira intorno il 60-70%  per la disinfezione della pelle, ferite, scottature, acne, micosi, dermatiti in generale.
  2. Svenimenti, capogiri, raffreddore, shock emotivi: qualche goccia sul fazzoletto e far fiutare, bagnare le narici, frizionare la fronte.

3.  Disturbi di stomaco: un cucchiaino con un po’ d’acqua o caffé, o alcune gocce su una zolletta di zucchero da succhiare lentamente il prodotto o semplicemente frizionando sullo stomaco ( nausee e indigestioni )

4.  Mal di denti: poche gocce in bocca o inzuppare un po’ di cotone o un fazzoletto e accostarlo alla zona dolente.

5. Mal di testa, stress, vertigini, emozioni e insonnia: versarne sulla mano, inumidire fronte e tempia.

6. Infiammazioni della bocca e della gola: 10/15 gocce in un bicchiere con poca acqua e fare gargarismi, sciacqui 3 o 4 volte al giorno.

7. Infiammazioni respiratorie: alcune gocce in bocca su una zolletta di zucchero in poca acqua 2 o 3 volte al giorno.

8. Infiammazioni di pelle e scottature: strofinare varie volte con un batuffolo di cotone inumidito di alcune gocce.

9. Forfora e caduta dei capelli: frizionare i capelli con un po’ di gocce dopo lo shampoo e prima di sciacquarli.

10. Punture d’insetti: massaggi.

11. Per la preparazione di tisane e soluzioni: dopo un pasto abbondante e frettoloso aggiungere un cucchiaio del prodotto in poca acqua calda.

12. Nei disturbi digestivi specialmente legati all’ emotività, stress e indigestione legati ai pasti frettolosi e non rilassati: versare 2 cucchiaini da caffè di acqua di melissa in un bicchiere di acqua molto calda e bere a piccoli sorsi.

Alcune Ricette:

ALCOOLITO COMPOSTO, DI GRATO PROFUMO E SPECIALI VIRTU’ TERAPEUTICHE

Concilia il sonno ed è indicatissimo negli esaurimenti nervosi e in tutti gli stati di ipereccitabilità ( nervosismo )

Ricetta:

foglie di melissa appena raccolte 1 libbra

lauro bacche 1 oncia

cumino semi 1 oncia

mirra 1 oncia

castorei 2 dracme

vino bianco 2 decime di libbra

dopo una sufficiente digestione distillare sino a dimezzarne il volume

Acqua di Melissa dei Carmelitani della Rue de Vaugirard:

melissa, limone scorze, coriandolo frutti, cannella corteccia, calamo aromatico rizoma, acqua 1L, alcool a 80° 2L. ad oggi l acqua di melissa prodotta ha in etichetta: melissa, chiodi di garofano, crescione, coriandolo, noce moscata, limone e cannella.

Acqua di Melissa dei Padri Carmelitani Scalzi di Venezia:

non si conosce la formula ma viene indicato come componente fondamentale Dracocephalum moldavicum L. il cui olio essenziale distillato due volte comparirebbe nella proporzione del 0,750% mentre il restante è dato da una miscela di olii essenziali di cedro, garofano e cannella.

Acqua di Melissa o Spirito dei Carmelitani del Ricettario Fiorentino 

edito a Venezia nel 1802:

Melissa colta di recente una libbra e mezzo, cedro scorze 4 once, coriandoli semi 8 once, noci moscate, garofani, cannella ana 2 once, radici di angelica once 1, spirito di vino rettificato libre 8- Acqua di melissa semplice libre 2. Si tagliano le erbe, s’ acciacchino le droghe secche, e si tenghino infuse nei fluidi sopradescritti per ore 24 e di poi a bagnomaria si stilli libbre 7 di fluido.

Alcool con melissa composto Della Farmacopea del dottor Campana 1832 che lui chiama Acqua di melissa spiritosa:

pianta fresca di melissa 2 libbre, scorze di limone fresche, once quattro, noci moscate once due, coriandoli, once otto, cannella – garofani di ciascuna mezz’ oncia, angelica un’ oncia, alcool libbre 10. Mescola e tieni in digestione per tre giorni e poi stilla a bagno maria , per ottenere libbre dieci di fluido, il quale rettificherai con nuova distillazione.

Farmacopea Ufficiale del Regno di Italia 6° ed. 1940

SPIRITUS MELISSAE COMPOSITUS

ALCOOLATO DI MELISSA COMPOSTO

Acqua spiritosa di melissa – Spirito di melissa

foglie di melissa 50parti

buccia di limone 40parti

noce moscata  20parti

cannella 10 parti

garofano 10 parti

alcool di 60° 1200 parti

si facciano macerare per 24 ore, nell’ alcool, le droghe opportunamente preparate: si coli il ricavato si distilli su bagno maria per ottenere 800 parti di prodotto.

Liquido limpido, senza colore, fortemente aromatico.

Preparazione semplice di Pierre Lieutaghi: 

Melissa foglie 120g, Limone scorza fresca, Noce moscata, Coriandolo di ciascuno once una, garofano chiodi, Cannella di ciascuna 15g, alcool a 50° 2L. Far macerare in recipiente coperto e a fuoco dolce ( mite temperatura) per otto giorni. Dopo filtrare e conservare ben chiuso in flaconi da 100ml.

 

Ecco la nostra piccola, amata e profumata Acqua di Melissa, un rimedio erboristico tradizionale nel quale è impressa tutta la nostra storia sia politica sia spirituale e la flora mediterranea. Una piccola boccetta dalle mille virtù da poter indicare nei disturbi che la vita moderna, attraverso i suoi ritmi frenetici, crea nel nostro organismo, in primis le gastralgie poiché non si mangia seduti e in silenzio con gli altri commensali e neanche si ha il tempo per masticare.

 

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