Terzo ragionamento riguardo lo stato eucrasico interno del Maestro Simone Iozzi

Claude Bernard sottolineò come l’organismo umano sia composto di due ambienti: uno esterno
rappresentato dalla parte strutturale, e uno interno rappresentato dai liquidi extracellulari della componente umorale interna detta, nel nostro caso, stato eucrasico fisiologico di fondo nel quale si trovano tutti gli elementi molecolari e un ambiente fisico (pH, elettrolitico e osmotico), necessari a mantenere il rapporto tra usura e rigenerazione dei vari sostrati che costituiscono l’intero organismo: a patto però che la fitness del quoziente umorale rotei intorno a determinate concentrazioni all’interno di “intervalli di normalità” detti “valori soglia”, con limiti superiori e inferiori.

Ogni varianza al di fuori dall’intervallo di normalità, rappresenta uno “stressor” dando
inizio a risposte adattive aggiuntive da parte dell’organismo onde far rientrare la fitness all’interno dell’intervallo di normalità.

Adeguamento definibile come risposta adattiva attraverso il cambiamento dei flussi umorali a fronte di modifiche nei loro parametri finali’: è un costo adattivo che l’organismo paga per rientrate nello stato eucrasico di fondo.
Nel caso che tale adeguamento risulti insufficiente, l’organismo entra in stato discrasico primario detto fase di allarme; stato tollerato dall’organismo solo per brevi periodi senza produrre alcun rilevante danno organico.

Infatti, la presenza di uno stato discrasico primario l’organismo, a mezzo dei propri automatismi
fisiologici di controllo (funzioni organiche), genera una immediata risposta suppletiva al
cambiamento; una volta rientrato nello stato eucrasico fisiologico, l’ organismo esce dallo stato
discrasico primario.

Quando in presenza di una inefficiente risposta adattiva da parte di uno più automatismi
fisiologici, inizia un iter disbiologico che porta al sovraccarico secondario avviando reazioni a
cascata fino a produrre un incipiente stato da maladattamento eucrasico che può sfociare in una
sindrome da maladattamento corporeo.

Lo stato discrasico primario consegue generalmente abitudini di vita inadeguate, come lo scarso
esercizio fisico, una dieta incongrua, eccesso di fumo, abuso di alcool, ecc. Va da se quanto più tali abitudini vengono protratte, e quanto più precoce è l’età di inizio di questi stili di vita e tanto maggiore sarà il rischio di un sovraccarico discrasico secondario da rappresentare l’input necessario ad una condizione patogenetica incipiente.
Va fatto presente che, mentre gli effetti del carico discrasico primario di per se risultano privi di effetti patogenetici, il sovraccarico discarico secondario può dare inizio ad effetti a cascata il cui epigono è un danno sostratiale e il sintomo ne è l’epifenomeno finale.

L’evoluzione della sindrome da maladattamento corporeo procede tramite sei fasi quali;

a – iniziale scompenso eucrasico da presenza di stressor;

b – attivazione dei servomeccaismi fisiologici di compensazione;

c – se insufficienti si ha assoggettamento agli stressor

d – cui segue il carico discrasico primario;

e – se non risolto da avvio al sovraccarico discrasico secondario

f – conseguente sindrome da maladattamento corporeo.

Immagine in copertina autorizzata: ” water ” di Live art www.live-art.It

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