USI e BENEFICI delle foglie di NEEM (terza parte)

di Luca Cozzi:(Inizio terza parte)

Dopo aver formato un gruppo di persone nella preparazione dell’olio medicato di neem, secondo l’antica procedura, la preparazione e l’uso di questo olio sta rapidamente diffondendosi grazie proprio alla sua efficace e sicura azione. L’olio che noi prepariamo lo usiamo in interventi a favore dei bambini di strada di Dhaka, ai lavoratori della yuta, alle fasce più deboli della popolazione. Ecco di seguito il testo in italiano che avevo preparato al tempo del training e con il quale prepariamo il nostro olio.

[..] Spieghiamo ora tutti i passaggi necessari per preparare un prodotto di buona qualità nel rispetto delle tradizioni scritte nei testi di Medicina Ayurveda.

Raccolta e preparazione delle foglie

Dalle modalità di raccolta delle foglie dipenderà anche quanto tempo è necessario per prepararle all’uso. Per ogni tipo di preparazione dove sono necessarie le foglie, queste devono essere prive dei rametti. La quantità di foglie necessaria per la preparazione che si vuole fare viene pesata. Una volta pronto il materiale viene messo a bagno in acqua per 10 minuti, poi lavato sotto acqua corrente finché l’acqua che gli passa attraverso rimane limpida. Se le foglie lavate sono destinate ad essere essiccate allora il materiale cosi lavato viene posto all’esposizione dell’aria per 1 ora e poi messo in essicatori naturali; se invece le foglie lavate devono essere utilizzate per la preparazione di un decotto, allora il materiale così lavato viene tagliato grossolanamente e immediatamente utilizzato.

Quantitativi necessari per la preparazione di olio di neem medicato

Foglie di Neem fresche private di picciuoli = 1 Kg

Foglie di Neem fresche private di picciuoli =  0,250 Kg

Acqua potabile = 16 Kg

Olio di Sesamo = 1 Kg

Strumenti necessari per la preparazione di olio di neem medicato

No.1 Pentola in acciao inossidabile, con una base abbastanza spessa per evitare che bruci o si attacchi sul fondo la materia prima durante la cottura;

No.1 Contenitore, preferibilmente in acciaio, dove poter mettere il prodotto durante le varie fasi del processo;

No.1 Bilancia elettronica da 0.5-500 gr.;

No.1 Bilancia normale che arrivi almeno a 30 kg;

No.1 Termometro per liquidi; (vanno bene i termometri che usano i cuochi)

Teli per filtraggio, coltello, imbuto, cucchiai di legno, mortaio in pietra (mixer), torchio, bottiglie color ambra o scuro, preferibilmente di vetro.

Procedura per la preparazione

Per la procedura ci siamo attenuti alle spiegazioni riportate nei testi Ayurvedici riconosciuti dal “Drugs and Cosmetics Act” e nel libro “Ayurvedic Formulary of India” (AFI).

L’Olio medicato ha 3 componenti principali chiamati, “Drava” o “Qwatha” (il liquido che si ottiene dalla decozione in acqua di una o più erbe), “Kalka” (una pasta preparata con le erbe) e “Sneha dravya” (un olio vegetale). Per la preparazione degli oli medicati i testi consigliano di utilizzare olio spremuto a freddo di sesamo. Occasionalmente possono essere anche utilizzati olio di ricino o olio di cocco, sia come sostituti parziali che interi.

Come riportato nell’AFI ogni preparazione di olio ayurvedico medicato ha la sua specifica formulazione che prevede l’utilizzo da un minimo di 2 a un massimo di 73 differenti specie di piante medicinali.  La proporzione tra i 3 diversi componenti è la seguente: una parte Kalka, quattro parti Sneha dravya e sedici parti Drava. La preparazione di un olio medicato prevede che la fase di cottura dei tre ingredienti non sia inferiore ai 3 giorni e superiore ai 6.

Preparazione Drava

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Prendere 1 Kg di foglie di Neem fresche, private di picciuoli e lavate; con l’aiuto di un coltello tagliare le foglie a pezzetti e metterle in una pentola di acciaio, aggiungere 16 Kg d’acqua potabile, portare a ebollizione e continuare la cottura a fuoco medio finché il volume della fase liquida non raggiunge un quarto del volume originario. Per determinare il peso in maniera corretta suggerisco di pesare pentola, acqua e foglie, che chiamo y, mentre il peso dell’acqua lo chiamo x.  La cottura dovrà proseguire finché il peso non sará uguale a (y – 3/4x). Terminata la cottura bisogna lasciare riposare il preparato fino al raggiungimento di una temperatura che ne permetta la filtrazione. Per filtrare si consiglia di utilizzare dei pezzi di tela. Successivamente si torchia il residuo con torchio manuale ottenendo un decotto di aspetto scuro e dal sapore amaro.

Preparazione Kalka

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Prendere  0,250 Kg di foglie di Neem fresche, private di picciuoli, lavate, e acqua potabile da utilizzare al bisogno. Nella tradizione, e ancora oggi nei villaggi, per procedere alla preparazione della pasta si utilizza un tagliere in pietra con una specie di mattarello sempre in pietra. Si può alternativamente usare un mixer da cucina. Le foglie vengono tritate fino al punto di avere della polvere, durante la procedura viene aggiunta un poco di acqua, quanto basta per dare la consistenza di “pasta” al preparato.

Una volta pronti la “Drava” e la “Kalka” si può procedere all’ultima fase della preparazione. Prendere di nuovo la pentola di acciaio, unire le tre parti iniziando dalla “Sneha” che in questo caso è l’olio di sesamo. Iniziare la cottura dell’olio a fuoco medio, passati due o tre minuti aggiungere la “Drava” e la “Kalka”. Ora inizia la fase più delicata e che richiede quindi molta presenza. Il composto deve cuocere a fuoco medio/basso, va rimestato in continuazione perchè la “Kalka” presente nel composto tende a depositarsi sul fondo della pentola e a bruciarsi, rendendo vano il lavoro fatto. Il composto deve cuocere fino a completa evaporazione dell’acqua. È necessario avere a portata di mano il termometro. Per tutta la durata della cottura il composto non supera mai i 100 gradi centigradi ma quando l’acqua è evaporata, per un breve periodo di tempo, la temperatura arriva tra i 105 e i 110 gradi. Quando il composto ha raggiunto la temperatura di 106/107 gradi, spegnere il fuoco e lasciare riposare fino al raggiungimento di una temperatura idonea per poterlo filtrare. Prendere dei nuovi teli e iniziare la filtratura del composto e torchiatura del residuo.

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L’olio cosí ottenuto deve essere messo in un contenitore e lasciato riposare (decantare) per almeno due giorni. Passato questo tempo, necessario alla precipitazione e alla sedimentazione, la fase limpida viene separata da quella torbida e messa in bottiglia. Le bottiglie devono essere di colore scuro e preferibilmente di vetro. Conservare il preparato a temperatura ambiente e non esposto al sole. [..]

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(Luca Cozzi, Khulna May 23, 2014)

 

 

 

 

 

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