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Oligoelementi e Oligoterapia (seconda parte)

Di Elena Radici, seconda parte:

 

3- LE REAZIONI BIOCHIMICHE

Le reazioni chimiche, in generale, avvengono solo in determinate condizioni e a determinate velocità, esistono, infatti, reazioni chimiche che procedono ad altissima velocità ed altre che sono, invece, estremamente lente.

Questa velocità si può modificare ed, in effetti, viene influenzata da sostanze chiamate Catalizzatori. Esse non modificano la reazione, ma le forniscono una “strada” alternativa più veloce.

In pratica, una reazione, in presenza di un Catalizzatore, acquista (nella maggioranza dei casi) una velocità di reazione maggiore.

Questo fenomeno viene chiamato Catalisi.

Il nostro organismo funziona grazie a Reazioni Biochimiche estremamente veloci: nelle Cellule avvengono una quantità enorme di reazioni in frazioni infinitesime di secondo.

Le condizioni di Temperatura (37°C circa), Pressione atmosferica (normali, circa 1) e PH (vicino alla neutralità) del nostro organismo (quindi il luogo dove avvengono queste reazioni) sono particolarmente blande e certo da sole non permetterebbero alle Reazioni Biochimiche di avvenire in tempi così brevi, compatibili con la vita.

Per questo motivo il ruolo dei Catalizzatori, ovvero degli Enzimi, è così importante, vitale.

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4- GLI ENZIMI

Abbiamo detto che gli Enzimi sono dei Catalizzatori biologici, sono responsabili del regolare svolgersi delle reazioni biochimiche sulle quali si fonda l’equilibrio metabolico del nostro organismo; quindi sono indispensabili alla vita e al benessere del nostro organismo.

Sono stati isolati e studiati e si è visto che un gran numero di Enzimi contiene un Oligoelemento o comunque funziona solo in presenza di un Oligoelemento, perciò anche essi sono indispensabili alla vita e al benessere del nostro organismo.

Una carenza di Oligoelementi può quindi portare ad un blocco, sia pure parziale, di un sistema enzimatico, con conseguente squilibrio metabolico e ripercussioni negative sulla nostra salute.

 

5- CONCETTO DI AMETALLOSI

“Ametallosi è una carenza locale o generale, momentanea o persistente, continua o intermittente di ioni metallici necessari per lo svolgimento delle reazioni metaboliche che non possono effettuarsi in modo fisiologico senza la loro partecipazione”

(Claude Meunier, ricercatore francese)

 

L’Ametallosi quindi è alla base di uno squilibrio metabolico che si ripercuoterà inevitabilmente sullo stato di salute: questa compromissione metabolica sarà cioè l’effetto di una carenza anche parziale di oligoelementi nel nostro organismo.

Possiamo sintetizzare e chiarire questo concetto con un piccolo schema:

 

Ametallosi >> Deficit di attività enzimatica >> Dismetabolismo >> Malattia funzionale

 

Questa correlazione è tuttavia reversibile.

E’ provato infatti che reintroducendo gli oligoelementi metallici carenti, prima che la malattia provochi lesioni irreversibili, si corregge lo stato di Ametallosi, si compensa il deficit enzimatico, si riequilibra il metabolismo e pertanto si ritorna allo stato di salute o quantomeno si blocca l’evoluzione della malattia funzionale.

(E’ questo meccanismo compensativo che ci fa paragonare gli oligoelementi alle vitamine, tanto che alcuni ricercatori chiamano gli oligoelementi “vitamine inorganiche”)

 

 

6- L’AZIONE CATALITICA DEGLI OLIGOELEMENTI

L’impiego terapeutico degli oligoelementi è senz’altro basato sulla necessità di correggere eventuali carenze, ma questa azione primaria non è l’unica.

Va riconosciuta agli oligoelementi un’altra azione che è sempre di tipo catalitico e che

 

“è orientata verso la regolazione degli scambi ionici. E’quest’ultima azione che ci sembra costituire la base della Terapeutica Funzionale. In effetti certi oligoelementi (elementi chimici denominati -di transizione-) sembrano dotati di caratteristiche fisiche atte a favorire gli scambi ionici proprio per la loro struttura elettronica”.

(J. Ménétrier)

 

Questa azione catalitica di tipo enzimatico avviene grazie alla forte diluizione e ionizzazione dei preparati oligoterapici.

Questi scambi ionici, questa particolare reattività chimica, che si traduce in una altissima biodisponibilità, consentono agli oligoelementi di intervenire in maniera correttiva sui terreni organici*.

Si tratta cioè di un intervento sulla globalità diatesica* tant’è che vedremo modificarsi sia le caratteristiche intellettuali, psicologiche, fisiche che le manifestazioni pre o parapatologiche.

Quand’anche non si arrivi alla guarigione, si determina comunque un miglioramento netto e generale, così come si potrà agire positivamente nei trattamenti preventivi delle varie patologie.

Si tratta quindi di due azioni distinte: una che corregge una determinata carenza e l’altra che produce una regolazione ionica.

La Medicina Funzionale, tramite l’impiego della terapia catalitica con gli oligoelementi, si indirizza “innanzitutto verso i meccanismi intimi della materia vivente per regolarizzarli”, riportando cioè ordine e armonia dove vi è squilibrio e disarmonia.

In questo senso l’Oligoterapia deve essere considerata come trattamento causale che tende a rimuovere, in senso globale, le cause e non solo gli effetti del disordine diatesico*.

 

*Questi termini verranno spiegati meglio nel prossimo paragrafo dove entreremo nel vivo dell’Oligoterapia.

 

7- DIATESI E TERRENO ORGANICO

Con il termine Diatesi, nella medicina classica, si definiva la predisposizione di un soggetto a contrarre una determinata malattia.

Ménétrier ampliò questa definizione identificando con la parola Diatesi la tendenza morbosa generale del terreno di un soggetto prendendo in considerazione

le caratteristiche intellettuali (memoria, capacità di concentrazione, creatività…),

quelle psicologiche (atteggiamento nei confronti della vita, ottimismo, pessimismo, indifferenza…),

il tipo di sonno del soggetto e la sua stancabilità,

oltre ovviamente alla predisposizione a contrarre certe malattie.

Egli suddivise i suoi pazienti in 4 gruppi omogenei, cioè in 4 Diatesi che chiamò così:

 

Diatesi 1 o Allergica

Diatesi 2 o Ipostenica

Diatesi 3 o Distonica

Diatesi 4 o Anergica

 

Egli somministrò particolari miscele di oligoelementi ad ognuna delle 4 Diatesi fino alla scoperta della risposta significativamente positiva di una di esse alla somministrazione di un particolare oligoelemento o miscela di oligoelementi che vennero, pertanto, definiti “Diatesici”.

Scoprì così che la Diatesi 1 o Allergica rispondeva positivamente al Manganese, quella Ipostenica al Manganese-Rame, quella Distonica al Manganese-Cobalto e quella Anergica al Rame-Oro-Argento.

Dosi piccolissime, dell’ordine dei millesimi di milligrammo di sali di questi metalli, altamente ionizzati, che venivano somministrate per via perlinguale (sotto la lingua) con posologie abbastanza rarefatte, 2-3 volte alla settimana, davano risultati estremamente interessanti in molte patologie funzionali.

Da questi risultati ebbero il via numerosissime sperimentazioni in tutta Europa. L’impiego degli oligoelementi si estese coinvolgendo altre miscele e altri metalli e metalloidi che divennero complementari alle miscele Diatesiche.

 

Bibliografia:

Alfredo Torti “Il presente terapeutico degli oligoelementi”, Giuseppe Maria Ricchiuto Editore

M. Deville, F. Deville “Gli Oligoelementi” Edizioni Mediterranee

oligoelementi e oligoterapia (prima parte)

OLIGOELEMENTI E OLIGOTERAPIA

Gli oligoelementi sono elementi chimici presenti nell’organismo umano in piccolissime tracce.

Sono metalli e metalloidi, alcuni dei quali essenziali alla nostra vita.

I più noti sono il Rame, lo Zinco, il Manganese, il Cobalto, il Ferro, il Selenio, il Cromo ed il Fluoro.

Questi ed altri sono presenti nei cibi, tanto più presenti quanto più sani e meno trattati sono gli alimenti.

Sono parte integrante di moltissimi enzimi (sostanze che regolano le reazioni che avvengono nel nostro organismo e che lo fanno funzionare a dovere) per cui una carenza di oligoelementi nella nostra dieta può provocare danni alla nostra salute, in tal caso, è indispensabile reintegrarli.

Possiamo, per capire meglio, paragonarli alle vitamine, noi non le produciamo ma sono indispensabili per la nostra vita e perciò dobbiamo introdurle con la dieta, se c’è una carenza di vitamine bisogna reintegrarle in modo opportuno. Non tutte le forme in commercio (capsule, ampolle, compresse…) rendono l’assorbimento di questi elementi completo ed efficace, perciò è bene cercare gli oligoelementi in forma catalitica, cioè in soluzioni bevibili altamente ionizzate che consentano a questi elementi di raggiungere immediatamente e in quantità sufficiente le strutture enzimatiche che ne sono diventate carenti.

1- CENNI STORICI

Gli oligoelementi sono stati impiegati empiricamente in terapia fin dal medioevo.

Queste utilizzazioni non ebbero grande rilevanza perchè non si basavano su teorie serie e razionali e soprattutto non erano supportate da sperimentazioni cliniche significative.

Per fare un esempio, nel XVI secolo Basilio Valentino, uno dei primi e più grandi alchimisti della storia, osservò che alcune persone malate di “gozzo” (malattia della ghiandola tiroidea), trovavano benefici dall’assunzione di pezzetti di spugna marina arrostita alla griglia; alcuni secoli più tardi questi effetti benefici furono messi in relazione con la presenza di Iodio nelle spugne che interveniva nel metabolismo della tiroide.

Risalgono, invece, alla fine del 1800 i primi veri tentativi che diedero dignità scientifica alle sperimentazioni con gli oligoelementi.

Gabriel Bertrand (chimico e biologo francese) fece esperimenti di biochimica enzimologica (cioè studiò la costituzione e il funzionamento degli enzimi) e scoprì che alcuni oligoelementi hanno ruolo indispensabile per la vita.

Jacques Ménétrier, medico francese considerato il padre dell’Oligoterapia, impostò le basi di questa terapia a cui venne dato il nome di Medicina Funzionale.

La Medicina Funzionale, o Oligoterapia, si basa su moltissimi studi, circa 100.000 casi, tutti conservati presso il Centro di ricerche biologiche a Parigi, in cui lavorò Ménétrier con i suoi collaboratori.

La sua scuola e quella di altri illustri medici francesi, fra cui eccelse H. Picard (soprattutto per i suoi lavori in reumatologia), ottenne brillanti successi e fu in grado di sviluppare schemi terapeutici molto interessanti, ripresi da tutti i medici che in seguito si dedicarono a questa medicina.

2- COSA SONO GLI OLIGOELEMENTI

Il termine “oligoelementi” (dal greco oligos = poco), sta a indicare elementi chimici, per lo più metalli, presenti in piccolissime tracce negli esseri viventi.

Una definizione che può darci un’indicazione valida della quantità di un oligoelemento è quella data dal Forsenn negli anni’70:

“Oligoelementi sono tutti quegli elementi chimici che sono presenti in concentrazione uguale o inferiore allo 0,01% del peso secco del corpo umano.”

Questa definizione mette in luce 2 cose:

– gli oligoelementi sono parte costituente dell’organismo umano

– gli oligoelementi sono presenti in piccolissime tracce e per questo si differenziano da quegli elementi chimici che sono presenti nell’organismo in quantità maggiore.

Quindi abbiamo 2 grandi gruppi:

– gli Elementi maggiori

– gli Oligoelementi

GLI ELEMENTI MAGGIORI

Questo gruppo è formato da 12 elementi chimici fondamentali:

Idrogeno e Ossigeno (presenti nell’acqua, circa il 60-70% del peso umano)

Carbonio, Azoto e Zolfo (costituenti delle proteine, pesano alcuni Kg)

Calcio e Fosforo (costituenti di ossa e denti, pesano alcuni Kg)

Cloro, Sodio e Potassio (costituenti delle cellule, circa 259 g)

Magnesio (importante per l’attività di cervello, nervi e muscoli, circa 40 g)

Ferro (presente nei globuli rossi del sangue, circa 7 g)

Oggi il Ferro viene spesso messo tra gli Oligoelementi, in quanto presente in quantità molto piccole rispetto al peso totale di un organismo umano, anche se molto superiori rispetto agli altri Oligoelementi.

GLI OLIGOELEMENTI

L’intero gruppo degli oligoelementi costituisce, in totale, pochi grammi del peso di un organismo umano ed è formato dai seguenti elementi chimici:

Manganese, Rame, Zinco, Cobalto, Molibdeno, Nichel, Cromo, Litio, Stagno, Ferro, Vanadio, Fluoro, Iodio, Selenio, Silicio

che sono considerati “essenziali”, oltre a questi ci sono:

Alluminio, Bismuto e Germanio.

Oltre che quantitativamente, gli Elementi maggiori e gli Oligoelementi si differenziano per il loro ruolo biologico.

I primi, infatti, hanno, principalmente, un ruolo strutturale ed energetico (non a caso sono i costituenti dell’acqua, delle proteine, delle ossa, dei denti, dei fluidi corporei… e di gluicidi e lipidi, principali fonti di energia).

Gli Oligoelementi, invece, hanno ruoli di tipo strutturale o funzionale a seconda della molecola a cui si legano, per esempio lo Iodio che entra nella composizione della Tiroxina avrà un ruolo strutturale, come il Ferro per l’emoglobina, se invece l’Oligoelemento fa parte di un enzima il suo ruolo sarà funzionale perchè interverrà in una determinata reazione biochimica, ovvero nei

meccanismi del metabolismo umano.

E’ evidente che essendo gli enzimi fondamentali per la vita dell’uomo gli Oligoelementi, che vanno a far parte di questi enzimi, lo saranno altrettanto.